Una lingua che finalmente dica quello che dobbiamo dire. Perché le nostre parole non corrispondono più al mondo. Quando le cose erano intere, credevamo che le nostre parole le sapessero esprimere. Poi a mano a mano quelle cose si sono spezzate, sono andate in schegge, franando nel caos. Ma le nostre parole sono rimaste le medesime. Non si sono adattate alla nuova realtà. Pertanto, ogni volta che tentiamo di parlare di ciò che vediamo, parliamo falsamente, distorcendo l’oggetto che vorremmo rappresentare. Tutto si fa disordine. Ma le parole, come anche lei comprende, hanno la capacità di cambiare. Il problema è come dimostrarlo. – (Paul Auster ,Trilogia Di New York)
La nostra ricerca, dal design al progetto urbano, nasce dalla contaminazione, dall’imperfetto, dalle dissonanze, dalla differenza, dal significato altro. Un approfondimento per indebolire (Vattimo) paradigmi chiusi, dicotomie desuete e ordini autoreferenziali. Ognuno, dal proprio bagaglio, apporta nuovi punti di vista al dialogo. Ognuno persegue il proprio percorso attingendo a quello degli altri. Ogni opera genera una piccola mutazione, sia essa relativa a un materiale, uno spazio o un contesto attivandone una rilettura critica. La nostra ricerca, dal design al progetto urbano, tende a rompere quello che è ritenuto statico e determinato, generando cortocircuiti di senso.