RIMEMBRANZE
rimembranze, Varese, 2017
testo> Il progetto individua due aree principali. Quella per il rito della dispersione, sotto forma di percorso, e quella per la meditazione, in una porzione appartata. Entrambe concorrono a creare un luogo fortemente rappresentativo e intimamente emotivo. Uno spazio diverso, attento e delicato per la commemorazione. All’interno del giardino si possono vivere esperienze enfatizzate dalla conformazione e distribuzione dei manufatti.
Come ogni elemento rinasce dalla terra, la dispersione e’ il ritorno alla vita attraverso la Natura. La rinascita all’interno del perenne ciclo naturale delle cose. Il giardino vuole ricordare questo attraverso un percorso, più percorsi, che rappresentano (non simboleggiano) il divenire naturale delle cose; la spirale oraria verso il centro il divenire della vita, e la spirare antioraria dell’acqua il ritorno alla vita.
Il percorso a spirale è il percorso che accompagna verso il rito della dispersione. Un viaggio orario come il divenire di ogni persona. L’ultimo tratto fatto con i propri cari. La piega di tutto questo divenire che evade dalla propria simbologia per diventare reale percorso di accompagnamento. Dopo il rito, l’acqua sgorgata dal pozzo dove sono state disperse le ceneri, ripercorre in senso antiorario la spirale, in segno di rinascita.
La seconda parte del giardino è un luogo serafico. Un luogo fermo dove meditare e poter ricordare. Lo specchio d’acqua rappresenta proprio questo e infonde questa sensazione, in stretta dicotomia con il precedente corso d‘acqua. Una lunga seduta permette di sostare difronte al muro con i loculi. Il muro è molto semplice e sobrio, quasi a denunciare il distacco da quello che è materiale.
temi> spirale, divenire